喬治亞·
由於左大腿受傷被迫退出比賽,穆塞蒂這些天一直在論壇上,他在健身房訓練,簽名,對在街上攔住他的許多球迷的自拍微笑,和他爸爸一起打台球,在天空體育的麥克風評論台上評論了一場比賽。«這不是世界上最好的比賽之一。這是世界上最好的錦標賽。對於我們意大利人來說,人們的支持和熱情是特別的,但我認識許多持相同觀點的外國同事»。它將是五月羅馬的天空,通往中央廣場的大道,“所有的大理石都會讓我想起我的家,卡拉拉”。
20 歲的穆塞蒂是戴維斯的藍色組成部分中最年輕的。排名第51位的他,從小就被認為是命中註定的。«我的幸運是我父親讓我靠麵包和網球長大。確切地說是帕內和費德勒»。他說,網球對他來說總是很自然:單手反手,顯然是巡迴賽上最漂亮的網球之一:《紐約時報》將他的意大利風格定義為美麗。“我打的是一種在現代網球中越來越少見的變化遊戲,”他說。這一切都始於天賦,手臂和在地段中獲得的敏感性. 然而,僅靠自己是不夠的,你需要訓練、一致性、在世界各地多年的比賽、勝利、失敗和經驗。“當你有這麼多武器可供使用時,風險就是陷入混亂。” 替代方案決定了選擇,而選擇並不總是有效,尤其是當您有一些時間可以擊球時。«這發生在我身上,我仍然會在比賽的重要時刻做出錯誤的決定。我希望這些錯誤會越來越少發生»。
人才是一把雙刃劍。人們開始談論穆塞蒂(Musetti)時,他在美網青少年組打進決賽,幾個月後,也就是 2019 年 1 月,還是青少年組的他在澳大利亞贏得了職業生涯的第一個大滿貫,此前從未有過意大利人贏過。專家們寫道,一顆明星誕生了。他們稱他為 azzurrino,最後 Lorenzo Musetti 脫掉了小號,他變成了 Blue,成為了新的意大利品牌夢之隊的男主角。“我有幸也有不幸,我非常早熟。我碰巧感受到了期望的重量,隨著時間的推移,我學會了管理它。讓我們說,這個重量和我已經開始了一個不斷的共存»,微笑著這個二十歲的男孩,但對事實的了解定義了他的職業生涯至今漫長而曲折。從外面你只能看到聚光燈到來時會發生什麼,但在此之前,對於網球運動員來說,有多年的匿名學徒,一場又一場的比賽,一次又一次的旅行,試圖征服第一個 ATP 積分,職業球員的地位. 在青年時期贏得大滿貫是一個很好的跡象,但一旦你達到頂峰,你就必須重新開始。洛倫佐·穆塞蒂(Lorenzo Musetti)的整個職業生涯都在等待著他,但他已經肩負著至少十年的最高水平網球生涯。但是一旦你到達偉大的地方,你就必須重新開始。洛倫佐·穆塞蒂(Lorenzo Musetti)的整個職業生涯都在等待著他,但他已經肩負著至少十年的最高水平網球生涯。但是一旦你到達偉大的地方,你就必須重新開始。洛倫佐·穆塞蒂(Lorenzo Musetti)的整個職業生涯都在等待著他,但他已經肩負著至少十年的最高水平網球生涯。
從 5 月 22 日開始,在羅蘭加洛斯,人們會對他寄予厚望。去年他在第四輪對陣諾瓦克·德約科維奇的比賽中以2比0領先後退賽。在遇到世界第一之前,他擊敗了戈芬、西岡、切奇納托。“好消息是我會參加比賽。我在左大腿上做的最後一次超聲檢查是陽性的,瘀傷癒合了。去年在巴黎,我打出了可能是我職業生涯中最好的網球。今年我希望做同樣的事情,但首先我希望身體健康。當然有很多要辯護的地方»,然後笑著補充說:«這將是一種匯票»。
原文:
di Giorgia Mecca
L'ultima volta che Lorenzo Musetti ha frequentato gli Internazionali d'Italia da semplice spettatore era un bambino, in gita con i genitori che per regalo lo portavano ogni anno a vedere un torneo, o Roma o Montecarlo. È stato un ritorno alle origini. «Dopo molto tempo mi sono ritrovato dall'altra parte, in tribuna, a godermi lo spettacolo», racconta il tennista ventenne a GQ. «Ho colto l’occasione per fare una cosa che non riesco mai a fare, guardare dal vivo i match dei miei amici Giulio Zeppieri, Elisabetta Cocciaretto, i doppi di Fognini e Bolelli».
Costretto a ritirarsi dal torneo per infortunio alla coscia sinistra, Musetti in questi giorni è sempre passato dal Foro, dove si è allenato in palestra, ha firmato autografi, sorriso ai selfie dei molti tifosi che lo fermavano per strada, giocato a biliardo con suo papà, commentato una partita in cabina di telecronaca ai microfoni di Sky Sport. «Questo non è uno dei tornei più belli del mondo. È il torneo più bello del mondo. Per noi italiani è speciali per il tifo e il calore delle persone, ma conosco molti colleghi stranieri che sono della stessa opinione». Sarà il cielo di Roma nel mese di maggio, il viale che porta sul campo Centrale, «sarà tutto quel marmo che mi ricorda casa mia, Carrara».
Musetti, a vent’anni è il più giovane dei componenti azzurri della Davis. Numero 51 del ranking, è considerato un predestinato fin da quando era un bambino. «La mia fortuna è stata che il mio babbo mi ha fatto crescere a pane e tennis. Pane e Federer per l’esattezza». Il tennis, racconta, gli è sempre venuto naturale: rovescio a una mano, ovviamente, uno dei più belli del circuito: il New York Times ha definito il suo italian style bellissimo. «Faccio un gioco di variazioni che nel tennis moderno si vede sempre meno», racconta. Comincia tutto dal talento, dal braccio e dalla sensibilità ricevuta in sorte. Da solo però non basta, serve allenamento, costanza, anni e anni di partite in giro per il mondo, vittorie, sconfitte, esperienza. «Quando si hanno tante armi a disposizione il rischio è quello di andare in confusione». Le alternative impongono scelte, e non sempre le scelte si rivelano efficaci, soprattutto quando hai pochi istanti per colpire la pallina. «Mi è capitato, mi capita tuttora di prendere delle decisioni sbagliate durante i momenti importanti di un match. Spero che questi errori capitino sempre di meno».
Il talento è un’arma a doppio taglio. Si è cominciato a parlare di Musetti quando è arrivato in finale agli Us Open juniores, pochi mesi dopo, nel gennaio 2019, sempre da juniores ha vinto il suo primo slam della carriera, in Australia, mai conquistato da un italiano prima di allora. È nata una stella, scrissero gli esperti. Lo chiamavano azzurrino, poi finalmente Lorenzo Musetti si è tolto di dosso il diminutivo, è diventato azzurro, attore protagonista del nuovo dream team targato Italia. «Ho avuto la fortuna e la sfortuna di essere molto precoce. Mi è capitato di sentire il peso delle aspettative, con il tempo ho imparato a gestirlo. Diciamo che io e questo peso abbiamo cominciato una convivenza costante», sorride il ragazzo che ha vent’anni eppure con cognizione di causa definisce la sua carriera fino a questo momento lunga e tortuosa. Da fuori si vede solo ciò che accade quando arrivano i riflettori, prima di quelli però, per i tennisti, ci sono anni di gavetta nell’anonimato, tornei su tornei, viaggi su viaggi per cercare di conquistare i primi punti Atp, lo status di professionista. La vittoria di uno Slam a livello giovanile è un ottimo segnale, ma una volta che si arriva in mezzo ai grandi bisogna ricominciare tutto da capo. Lorenzo Musetti ha tutta la carriera davanti, ma ha già almeno dieci anni di tennis ad altissimi livelli sulle spalle.
Al Roland Garros, a partire dal 22 maggio, ci saranno aspettative che lo riguardano. L’anno scorso si è ritirato al quarto turno contro Novak Djokovic, dopo essere stato in vantaggio 2 set a 0. Prima di incontrare il numero uno al mondo ha sconfitto Goffin, Nishioka, Cecchinato. «La buona notizia è che giocherò. L’ultima ecografia che ho fatto alla coscia sinistra è stata positiva, l’ematoma si è rimarginato. L’anno scorso a Parigi ho giocato forse il miglior tennis della mia carriera. Quest’anno spero di fare altrettanto, ma prima di tutto spero di stare bene fisicamente. Certo ci sono tanti punti da difendere», e poi aggiunge ridendo: «Sarà una specie di cambiale».
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